« Dammi polenta ed acqua: in tal modo, quanto a felicità, sarò un emulo dello stesso Zeus »
(Epicuro, filosofo greco del IV-III a.C.)
Il versare la farina di mais in una pentola di acqua calda salata e poi rimestare fino a che non diventi compatta, nel Nord Italia si chiama polenta, nel Sud Italia si chiama frascatala,.
Come sempre le due aree si distinguono ed arricchiscono il vasto mondo della gastronomia, anche se entrambe le ricette hanno l’origine comune. La parola farina deriva dal latino far, il cereale farro che veniva macinato in polvere e usato per preparare la puls, crema di farina macinata fine, da qui l’origine del nome romano pulta, trasformatosi nel tempo in polenta. La farina di farro era la base della dieta delle antiche popolazioni italiche, mentre i greci invece del farro usavano l’orzo. Troviamo un’ infinità di ricette preparate con farinate o polente, aromatizzate di garum, semi di coriandolo, ruta, oppure addizionate con miele, pepe e altri condimenti negli scritti di Apicio e di Plinio, grandi gourmet dell’antica Roma. Non esisteva la pasta , le farinate o le polente rappresentavano il piatto principale delle mense romane con cui si sfamavano nobili e plebei, militi e schiavi. Quindi le polente, intese in senso più generico, ci nutrono da più di duemila anni, con il loro colore oro pennellano i quadri dei piatti, scrivono la storia gastronomica, senza data, ma interessante e ricca.
… ed ora la ricetta
Polenta al sugo di carni e cipolla
Ingredienti:
300 g di farina di granoturco
1,5 l di acqua
Sugo
250 gr di puntine di maiale
200 gr di salsicce fresche
1 cipolla media
1 lt di salsa di pomodoro
2 cucchiai di olio d’oliva
50 ml di vino rosso
sale q.b.
Preparazione:
Soffriggete nell’olio la cipolla, dopo averla tritata finemente con le puntine di maiale e le salsicce.
Fate dorare e aggiungete il vino rosso. Aggiustate di sale. Lasciate evaporare per alcuni minuti circa quindi aggiungete la sala di pomodoro. Fate cuocere per almeno 20 minuti
In una pentola versate l’acqua e portare ad ebollizione. A poco a poco mescolando con un cucchiaio di legno, o con la frusta, versate la farina badando che non si formino grumi. Quando avrete raggiunto una consistenza cremosa, lasciate che la polenta riprenda il bollore, quindi copritela ed abbassate al minimo il fuoco. Lasciate la pentola sul fuoco al minimo a cuocere fin quando non si stacca dalle pareti della pentola. Nel caso la polenta risulti troppo soda aggiungete un poco di acqua bollente. Ricordate comunque che più la polenta cuoce più risulta maggiormente digeribile.
A cottura ultimata versate su un vassoio di legno di pero la polenta e condite con il sugo preparato.