E’ diffusa la sensazione che stia perdendo smalto e posizioni nello scenario nazionale e internazionale: si rischia di scaraventarla ai tempi precedenti la proclamazione di Capitale Europea della Cultura 2019

di Enzo Acito (già consigliere regionale)

 

Matera è convalescente. E’ diffusa la sensazione che stia perdendo smalto e posizioni nello scenario nazionale e internazionale; sembra caduta in un sonno profondo che rischia di scaraventarla ai tempi precedenti la proclamazione di Capitale Europea della Cultura 2019. Tutti concordano sulla necessità di un rilancio di immagine e di contenuti.

Matera - i Sassi (ph. L.Calza)

Matera – i Sassi (ph. L.Calza)

Molti dottori si affollano al suo capezzale per proporre la diagnosi, su cui esiste un consenso trasversale; il Manifesto per Matera di Vincenzo Viti e Lorenzo Rota ha espresso, con chiarezza e professionalità, i 10 temi che rappresentano l’analisi delle criticità della città; è la base su cui i candidati sindaci dovrebbero cimentarsi per proporre la terapia, cioè le soluzioni, dimostrando di avere le idee chiare sulla loro reale fattibilità. Ci aspettiamo, dai candidati sindaci, un loro programma che fissi le priorità dei problemi e definisca le soluzioni che, per essere credibili, devono verificare la compatibilità con gli aspetti tecnici, amministrativi e contabili; sembrano sfumature, ma per chi sarà chiamato ad amministrare Matera è il banco di prova sulla credibilità della stessa candidatura. Dare in pasto, alla pancia dell’elettorato, slogan come aumentare gli stipendi ad alcune fasce di dipendenti comunali oppure promettere che nei quartieri tutti i problemi, anche quelli incancreniti da decenni, saranno risolti in tempi brevi, se il proponente diventa sindaco, ricalca la scia del populismo becero e suicida.

Matera - centro storico (Ph. L. Calza)

Matera – centro storico (Ph. L. Calza)

Nulla di nuovo sotto il sole, direte; la politica è fatta anche di populismo viscerale, di palliativi, di tachipirine al posto di cure da cavallo; ma Matera, oggi, non può permettersi di sottovalutare il malessere crescente che la assale ed il conseguente rischio di default economico e sociale. Ci aspettiamo che i candidati sindaci chiariscano all’elettorato qual è il loro elenco di priorità rispetto ai temi posti nel Manifesto e soprattutto quali sono le soluzioni, con una reale attenzione  alla fattibilità  tecnica, amministrativa e finanziaria. Il fermento preelettorale, invece,  sembra quasi completamente concentrato sulla diatriba inerente all’età dei candidati: nuove leve che ambiscono a vestire la fascia tricolore e vecchia guardia che si ripropone; è un dibattito fuori luogo, non siamo chiamati ad una gara dei 100 metri. Il tema posto da Paolo Stasi, sul recupero della posizione di Matera nel contesto regionale, integra i 10 punti di Rota e Viti e diventa un’ulteriore criticità da affrontare. Però, rispetto agli altri 10 punti, che richiedono conoscenza dei processi tecnici, amministrativi e contabili, quello posto da Stasi attiene alla autorevolezza del prossimo sindaco, indispensabile perché Matera possa essere degnamente rappresentata sui tavoli istituzionali per rimarcare la giusta riconoscibilità del ruolo della Città negli  ambiti regionale e nazionale, forse anche comunitario. Per il rilancio dopo il torpore, per uscire dalla convalescenza servirebbe un medico competente, un luminare, non un neolaureato che potrà crescere professionalmente se decide, con umiltà, di affiancarsi al primario per apprendere, in corsia, il segreto della professione. Tra il malato da curare ed il giovane dottore in carriera la Città fa’ il tifo per il malato, senza alcun’ombra di dubbio.