Intervista esclusiva a Federica D’Andrea, coordinatrice dell’associazione: “Dal notaio la prossima settimana. Ci collochiamo all’interno del centrosinistra”
di Angelomauro Calza
Nasce un nuovo soggetto politico vestito da associazione: Area Civica. Rappresentante è Federica D’Andrea, attuale vice sindaco di Potenza, indicata in Giunta in rappresentanza di Basilicata Casa Comune, di cui è anche prima dei non eletti alla Regione Basilicata. Tra martedì e mercoledì la nascita sarà perfezionata e certificata da un notaio, ma intanto abbiamo sentito Federica D’Andrea per saperne e capirne di più.
Stavolta partiamo dalla fine. Inizio prossima settimana: appuntamento dal notaio per ufficializzare la nascita di un nuovo soggetto politico. Ne parliamo?
Si tratta di una associazione politica che si chiama Area Civica. Si muove all’interno del civismo e si colloca però politicamente in maniera molto determinata al centro-centrosinistra. E’ un movimento che avrà respiro regionale, parte da Potenza come nucleo fondante, ma si estende a tutta la regione con l’intento di dire la sua su tutta una serie di questioni.
Si fonda sul civismo. Lei è stata candidata alla Regione con Basilicata Casa Comune che del civismo sventola la bandiera. In cosa si differenzia il civismo proposto da Angelo Chiorazzo, leader di BCC, da quello di cui è rappresentante Federica D’Andrea?
Non è che il movimento civico ha tante differenze in base a chi lo guida. Quel che ci interessa è innanzitutto non segnare un distinguo o una opposizione rispetto a qualcun altro. Sì, l’impegno nasce all’interno di Basilicata Casa Comune, ma è un impegno che per me nasce molto prima, visti i miei 10 anni in consiglio comunale ad Avigliano sempre in liste civiche. E che ha origine ancora prima all’interno delle associazioni. Il mio intento è sempre stato quello di non stringermi tra le maglie di un partito, perché evidentemente i partiti intesi nel senso più classico del termine non riescono a dare più le risposte richieste dai cittadini, quindi partire dal basso e dai problemi reali e fare poca filosofia accademica, ma più fatti. Questo è quello che mi ha sempre spinto e che ora mi spinge alla creazione di questo nuovo soggetto politico. Non si ha una formula magica per risolvere i problemi, ma si vuole trovare questa formula insieme alle persone che credono in questo soggetto.
Ma a questo punto perché dividersi tra soggetti civici? Il detto latino dividi et impera è sempre attuale: più ci si divide e più chi tiene in mano continua a dominare la scena. Cosa è accaduto che vi ha spinto a differenziarvi rispetto a Basilicata Casa Comune che pure il suo successo nonostante tutte le vicissitudini preelettorali lo ha ottenuto?
Il progetto di BCC ha funzionato perché è stato portato avanti da più persone. Poi a un certo punto si è personalizzato, questo è il dramma che ha vissuto Basilicata Casa Comune, ed è diventato alla fine un contenitore poco accessibile. Quello che abbiamo vissuto nell’insediamento del Consiglio comunale di Potenza e poi in altre occasioni successive è stata una sorta di isolamento da parte di chi doveva invece aprire questa casa comune. Una cosa fra tutte: i consiglieri comunali eletti a Potenza in BCC non hanno mai ricevuto un augurio ufficiale da questo movimento, non hanno mai ricevuto una convocazione che non fosse per andare a fare numero a qualche iniziativa pubblica. C’è stata proprio una mancanza di rispetto anche istituzionale nei confronti di chi ci ha messo la faccia, di chi ha creduto di sventolare una bandiera e poi è stato escluso dalle decisioni che BCC ha assunto anche a livello regionale. Non c’è mai stato un momento di discussione interna per immaginare un percorso comune, anche per Potenza. C’è stato un vuoto e una mancanza di dialogo interno che noi abbiamo anche cercato, io con altri componenti, in particolare Rocco Pepe, con il Presidente Fausto Santangelo che manco a farlo apposta il giorno prima della nostra conferenza stampa si è dimesso dalla carica, pur restando in BCC. Ci siamo un po’ confrontati con lui e le mancanze che evidenziava lui sono le stesse che evidenziavamo noi portate però alla massima potenza. Tant’è vero che il comunicato uscito il giorno dopo a firma Lindo Monaco ci ha lasciati interdetti: parla di “questa cosa ci rincuora”…
Quindi è questione comportamentale o di sostanza?
Ma proprio di sostanza! Cioè, dove è finita Basilicata Casa Comune il giorno dopo le elezioni regionali?
Per affrontare questioni politiche e amministrative è importante che i consiglieri comunali, tutti, non solo quelli del capoluogo, abbiano dei riferimenti a livello regionale. Se le cose stanno così il vostro movimento con chi si rapporterà in Regione?
Si rapporterà con tutti come è giusto che sia. Non ci vuole un proprio riferimento che risponda alle esigenze del singolo. Le esigenze non sono del singolo, ma di una comunità, per cui la comunità è vissuta da tutti e tutti devono assumersi responsabilità, soprattutto a livello regionale. Non credo debba esserci chi rappresenta chi, altrimenti diventa una cosa personalistica.
Mi riferisco alla linea politica da seguire. Per avere unità e convergenza di percorso e di azioni politiche compatte da porre in essere, quando necessita un sostegno regionale, con chi vi rapporterete? Era questo il senso della domanda.
Ci rapporteremo con tutti, in base alle esigenze ci rapporteremo
Quindi sarà una linea politica oscillante, sussultoria e ondulatoria? Non ben delineata?
No, no. Ci collochiamo nel centrosinistra, quello è il nostro punto di riferimento
Quindi seguirete le linee politiche del centrosinistra rapportandovi a una coalizione o comunque a una aggregazione di nomi e sigle?
Sì, mantenendo però sempre quella autonomia che deve essere riconosciuta a tutti. Comunque sì, siamo nel centrosinistra, ma se il centrosinistra opera delle scelte che non condividiamo prenderemo le distanze
In questo senso non sono allora chiuse le porte manco a BCC, a livello di accordi e non di compartecipazione?
Perché no?
Ma avete interloquito con Chiorazzo, con Lindo Monaco, visto che lo ha citato, della vostra iniziativa o è stata una scelta tranchant?
No, non abbiamo parlato né con Lindo Monaco che non credo abbia un ruolo per cui avremmo dovuto parlare con lui, né con Chiorazzo. Abbiamo parlato con il Presidente di Basilicata Casa Comune
Che però si è dimesso
No, abbiamo parlato prima che si dimettesse
Allora siete voi la causa delle sue dimissioni?
No, no, io le cause le conosco ma non ritengo corretto dirle
Ma tenterete di recuperarlo nella vostra associazione?
No, no. Lui si è dimesso da Presidente, ma continuerà a dare il suo contributo a Basilicata Casa Comune. Escludo possa venire da noi
Parliamo di D’Andrea vicesindaco di Potenza. Per mesi gli oppositori di Mario Guarente hanno condotto battaglie contro l’autovelox di Varco d’Izzo. Mò quelle che erano opposizioni sono al governo della città, ma l’autovelox sta ancora là a dispensare verbali. Cosa succederà? E’ stata la prima promessa impossibile da mantenere?
Noi siamo al governo solo da tre mesi, per questa situazione ci vogliono tempi lunghi. Stiamo studiando la cosa, su come risolvere le problematiche relative o alla rimozione o all’innalzamento del limite di velocità. E’ un processo lungo, ma stiamo valutando tutte le casistiche e arriveremo quanto prima a una soluzione.
Ho definito spesso Potenza una piccola Venezia. E’ un assurdo? No, solo una similitudine, una analogia forzata (anche se a Gallitello quando piove con una gondola ci si muoverebbe molto bene): al nucleo del centro storico corrisponde un arcipelago di frazioni ciascuna con proprie problematiche e peculiarità che hanno reso difficile gestione e attenzione verso queste realtà. Cosa avete progettualmente in mente per rispondere alle esigenze di chi abita in questi agglomerati?
Abbiamo preso da subito una forte posizione di attenzione nei confronti delle periferie, che poi sono anche frazioni popolose. C’è attenzione verso di loro e verso le difficoltà che conosciamo bene. Ereditiamo un po’ di problemi che si riscontrano però un po’ in tutti i comuni con tante frazioni. Abbiamo un assessore alle aree rurali, Michele Beneventi che si sta adoperando per rispondere a tutte le istanze.
Da sempre le nuove amministrazioni, appena insediate, parlano di problemi derivanti da eredità. Ma queste eredità sono tutte e sempre deficitarie? In famiglia se si ereditano debiti spesso si rinuncia all’eredità. Voi su quale parte di quanto ereditato potete impegnarvi a far sì che non sia ereditata con il segno “più” da chi verrà dopo?
Il problema più grosso del comune di Potenza è di bilancio. Rimettere a posto, far prendere il fiato non è cosa semplicissima, ci sono situazioni emergenziali continue, come le scale mobili malfunzionanti che necessitano di interventi…
Ma chi le usa? Il centro storico è deserto, nessuno sale più in via Pretoria come un tempo
Io lo rivedrei questo luogo comune, ci sono altre realtà che stanno messe peggio. Tempo fa ero a parma, dopo le 21 non c’era nessuno in centro, cosa che non accade a Potenza. E’ vero però che tante attività attraversano un momento difficile ulteriormente aggravato dalla questione acqua. Bisognerà immaginare qualcosa, ma il problema è che non abbiamo una cultura della mobilità alternativa all’utilizzo dell’auto. Certo, le scale mobili a una certa ora chiudono, proprio quando il centro potrebbe ripopolarsi, ed è serio perché se salgo con le scale mobili e mi attardo resto bloccata e non posso più scendere
Secondo però me il problema, mi consenta, non è scendere, ma salire, che è faticoso assai di più
Sì, ma ci sono i mezzi per salire
Vabbè. Chiudiamo tirando un respiro futuristico, non so quanto futuribile: Federica D’Andrea tra quattro anni capolista alla Regione? O candidata Presidente in rappresentanza di un gruppo o una coalizione che veda al centro la sua Associazione? O teme che possa ripetersi quanto accaduto a Chiorazzo?
No, no, non temo nulla di tutto ciò. Non so se si potrà verificare quella particolare congiuntura astrale che ha portato a un sogno che poi è stato un sogno non portato fino in fondo e che ha fatto un po’ fallire il progetto più importante di BCC che era quello di andare fino in fondo con Angelo Chiorazzo candidato alla Presidenza. Forse avremmo visto un’altra storia, invece questo passo indietro che non ho compreso né condiviso ha portato al fallimento dell’idea iniziale. Non so se si potrà riproporre questa congiuntura. Tra quattro anni? Staremo a vedere dove Area Civica ci porterà. C’è un impegno serio a ristrutturarci e c’è un buon seguito sempre crescente di persone che vogliono partecipare. Vedremo
Nel frattempo ci saranno le Politiche
Sì
E lei? Dopo il passaggio da Avigliano a Potenza un pensierino per allungarsi fino a Roma lo ha fatto?
Vedremo. Siamo un movimento politico
Bisogna muoversi per tempo però, bisognerà trovare le giuste intese con chi potrebbe appoggiare la sua candidatura, questo lo saprà sicuramente, no?
Sì, può essere. Sì