Valentino Sciotti, Filippo Baccalaro e Camillo De Iulis, sono i padri della Farnese Group, con al timone Valentino Sciotti come presidente e amministratore delegato. Distribuzione in 79 paesi e 76 milioni di fatturato per il 2017, 80 etichette , 7 cantine sparse sul territorio nazionale, 95 % di esportazione, sono i dati di presentazione della società quotata in borsa che ha elencato tra i suoi soci anche il Alessandro Benetton che lo scorso anno ha venduto a Nb Renaissance partners, fondo di private equity nato dalla partnership tra Neuberger Berman e Intesa Sanpaolo. «Uno dei più importanti fondi a livello mondiale, un passaggio di quote che ha reso più forte l’azienda» dice Valentino Sciotti.
Nelle tante interviste fatte a Valentino Sciotti tra le domande che gli sono state fatte una che mi ha maggiormente colpito è stata quella riguardante il perchè la maggior parte della produzione era rivolta all’estero <<siamo nati solo per l’estero; cerchiamo di dare un Made in Italy trasmesso a livello di qualità, perchè nel campo dei vini spesso quando ci si avvicinava all’estero, il Made in Italy veniva sfruttato per vendere vini troppo entry level, mentre per noi il Made in Italy è un plus da continuare a difendere e comunicare al mercato >>
Da diversi anni è presente in Basilicata , credendo nel potenziale Lucano, con il marchio Vigneti del Vulture, la cura maniacale dei dettagli è il punto di forza di questa azienda , non è una boutique winery ma lavora come se lo fosse.
Tra le mani mi è capitato il Piano del Cerro, Aglianico del Vulture 2013,
All’aspetto visivo il vino si presenta rosso rubino intenso e denso con leggera unghia aranciata .
All’esame olfattivo il vino si presenta bello complesso, frutti rossi , anice stellato , finocchio selvatico si alternano nel bicchiere,nuances di vaniglia non invadenti, un naso molto dinamico .
In bocca si presenta molto morbido , la spalla acida dona una freschezza notevole che va a compensare la tannicità tipica di questo nobile vitigno, che lo fa rientrare nei vini tipici da grande invecchiamento.
La frutta rossa, mirtilli e ciliegia viene riconfermata anche al palato, note vanigliate più presenti che all’olfatto, mi viene in mente il mon cheri, ginestra , sentori balsamici, note di goudron nel finale.
Un vino piacevole da bere che non stanca.
La scheda tecnica recita cosi:
Pian Del Cerro Aglianico del Vulture DOC
Vitigni: Aglianico del Vulture
Anno: 2013
Colore: Rosso
Capacità: ml 750
Area di Produzione: Acerenza
Vinificazione: selezione delle uve con doppio tavolo di cernita al fine di eliminare tutte le componenti vegetali derivanti dal grappolo. Pigiadiraspatura soffice e vinificazione in tini di legno con macerazione di circa 25-30 giorni effettuando follatura manuali ogni 6 ore. Affinamento: 24 mesi in barriques nuove, dove avviene la fermentazione malolattica.
Caratteristiche Sensoriali: Di colore rosso intenso, al naso si percepiscono note di confettura di mora e di ribes nero, unite a note speziate e balsamiche. Vino di grande struttura e finale balsamico e persistente.
Abbinamenti: Si abbina bene a tutti i piatti a base di carne e formaggi stagionati, fruibile con piacere anche lontano dai pasti come vino da meditazione.
Temperatura: 18-20 °C.
Gradazione alcolica: 13,5%