Intervista a Vincenzo acito, candidato alle prossime elezioni regionali con la lista di Azione nella circoscrizione di Matera.”La Basilicata si spopola sempre più. La proposta consiste nel dare un ruolo identificativo alla regione, che diventi terra che attrae talenti da tutto il mondo per creare nuove imprese e quindi nuova occupazione”.

SPAZIO AUTOGESTITO DAL CANDIDATO AL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA VINCENZO ACITO CIRCOCRIZIONE DI MATERA – MANDATARIO: Antonietta Varasano

Ingegnere facciamo che all’inizio di questa chiacchierata lei decida di aprirsi, come davanti alla grata di un confessionale, come si usava una volta, quella grata che aiuta ad eliminare remore, steccati e piccole vergogne e rende l’animo trasparente. Oh, è una metafora: lei deve aprire l’animo nel rivelarci perché dopo l’esperienza finita in anticipo nella scorsa legislatura ha deciso di ricandidarsi.

Beh, e allora procediamo come dici. Arrivi davanti al bivio della tua esistenza e ti chiedi se rimetterti in pista o continuare la tua vita fatta di lavoro, di famiglia e di una serena quotidianità che, ad una età non più tenera, è una conquista a cui non si rinuncia facilmente. Lo spirito di conservazione del proprio equilibrio psicofisico ti porta a fare la scelta di tornare a vivere la tua giusta dimensione, a lasciarti il tempo per vivere le sfumature della vita che si apprezzano quando non hai più niente da chiedere per se stesso. E quando sei convinto di aver fatto la scelta giusta, la coscienza civica che ha sempre accompagnato finora la mia attività da tecnico e da amministratore, ti scuote e ti richiama alla responsabilità. Ti chiede con insistenza, senza darti tregua: “dov’è l’impegno che hai profuso finora per costruire opportunità di futuro ai giovani lucani? Che fine ha fatto l’impegno che prendesti con i tuoi elettori 5 anni fa quando coniasti lo slogan #treffe: Fiducia -Futuro-Figli”? Nei tre anni di consigliere regionale credo di aver tenuto fede all’impegno preso non solo con gli elettori, ma con tutta la regione Basilicata. Ho proposto leggi regionali, come primo firmatario, ho fatto proposte su vari temi di importanza fondamentale per l’economia e per lo sviluppo dell’intera regione. Ogni campagna elettorale è fatta di promesse non mantenute, se eletti. Io vorrei essere giudicato per quello che ho fatto, non per quello che prometto ora in campagna elettorale. Se avrete la voglia di approfondire e verificare il mio operato, questo documento vi accompagnerà nella esplorazione della mia attività nei tre anni di consigliere regionale. Intendo essere giudicato partendo dagli impegni presi nel marzo 2019 quando mi proposi come candidato al Consiglio regionale.

 

Però esasperiamo le situazioni, esageriamo. Le chiedo: ma questo suo impegno, queste sue leggi, a chi saranno rivolte se la Basilicata continua a spopolarsi? Che Basilicata futura vivremo? Si può sperare in una inversine di tendenza al fenomeno migratorio?

La fuga dei cervelli, tema che avevo evidenziato sin dal 2019, è diventato il “Problema” dell’Italia e in specie della Basilicata, che presenta la più alta percentuale di emigrazione intellettuale. Un tema che coinvolge ciascuno di noi: chi non ha un figlio, una figlia o un nipote che ha studiato fuori e vi è rimasto a lavorare dopo la laurea? Adesso l’aggravante è che si spostano anche gli anziani dopo la pensione, per seguire figli e nipoti. E la Basilicata si spopola sempre più. La proposta consiste nel dare un ruolo identificativo alla regione, che diventi terra che attrae talenti da tutto il mondo per creare nuove imprese e quindi nuova occupazione. Il percorso è stato inserito nel piano strategico 2021-2030 approvato dal Consiglio regionale. Nel corso del Consiglio regionale del 15 dicembre 2020 ho illustrato la visione relativa alle strategie di crescita del territorio lucano, che deve puntare su innovazione e dialogo strategico con le altre regioni per ottenere risultati di rilievo, come già avviene e come dimostrato dall’inserimento di #HeritageSmartLab, con la Basilicata Capofila, che risulta nella short list di progetti selezionati dal MISE per il finanziamento Europeo e la realizzazione degli European Digital Innovation Hub a Matera, Napoli e Bari.

La Basilicata sembra subire o comunque essere luogo di risulta di progetti di sviluppo che la coinvolgono, una sorta di utero in affitto, una sala parto che accoglie nascituri del Mezzogiorno e che attende che finalmente avvenga un parto endogeno. Nascerà, alla fine, almeno un soggetto imprenditoriale lucanamente puro che porterà vero sviluppo?

 

Il Piano strategico 2021-2030 è lo strumento approvato dal Consiglio regionale per pianificare lo sviluppo della regione sino al 2030. Nei miei interventi in Consiglio regionale ho spesso messo in evidenza che la Regione deve trovare una propria identità nei confronti dell’intero mezzogiorno. Durante la passata legislatura sono stati costituiti 5 cluster di imprese locali e centri di ricerca presenti sul territorio regionale. I cluster costituiti nei settori di Industrie culturali e creative, automotive, energia, bioeconomia e osservazione della terra. La proposta è stata approvata dal Consiglio ed è entrata nella pianificazione strategica e consiste nel realizzare un sistema che attrae talenti da tutto il mondo, forma i giovani lucani con specializzazioni post diploma o post laurea e crea le condizioni per creare imprese locali.

Ci spiega cosa sta accadendo al Progetto Academy? Questa sorta di tela di Penelope, un tira e molla tra Potenza e Matera con in ballo 3 milioni di euro in favore di giovani talenti provenienti da tutto il mondo?

Nel settembre 2021 il ministero del Sud chiese alla Regione Basilicata un elenco di interventi da finanziare con i residui dei Fondi di Sviluppo e Coesione; proposi al presidente Bardi ed all’ assessore Cupparo di inserire, nell’ elenco richiesto, il finanziamento per realizzare, a Matera, una Academy per le imprese culturali e creative. Il Ministero, nel dicembre 2021, approvò il finanziamento per 3 milioni di euro per realizzare l’Academy nell’Hub di San Rocco a Matera. Obiettivo era di dare una identità nuova ed innovativa alla Basilicata, per farla diventare terra di attrazione di 250 talenti da tutto il mondo, con il fine di collegarli ai ragazzi locali per generare nuove imprese in Basilicata oppure per essere assorbiti dalle imprese lucane esistenti per rafforzarne la competitività sui mercati nazionale ed internazionale. Dopo una battaglia, vinta, per impedire che il progetto fosse spostato a Potenza, adesso la nuova impostazione data dalla Regione sta ridimensionando il progetto da un profilo elevato ad un altro corso di formazione. Ma nulla è perduto se riusciremo ad intervenire per poter obbligare la struttura regionale a pubblicare la gara internazionale ed impedire la gestione condominiale. Non ci rassegniamo, non vogliamo veder morire un’aquila per poter allevare una gallina.

Lei è un ingegnere e da decenni progetta. Ma in politica non si parla di opere infrastrutturali, non si usa Autocad, di solito si progetta o si dovrebbe progettare il futuro. Lei come progetterebbe il nostro futuro?

Sono stato l’ideatore ed il primo firmatario della legge regionale che istituisce il fondo di rotazione, a favore di tutti i comuni della Basilicata, per la costituzione della banca progetti che abbiamo chiamato “la Basilicata si progetta”. Ognuno dei 131 comuni può affidare incarichi ai liberi professionisti per progettare lo sviluppo dei territori. Con la disponibilità di 3 milioni di euro, senza il vincolo della restituzione alla Regione, si mette in moto, solo nella prima fase, una capacità progettuale per lavori pari a circa 190 milioni di euro. Non è trascurabile il vantaggio che, dopo il finanziamento dell’opera pubblica, è possibile riprendere la somma anticipata e riportarla nel fondo di rotazione dello stesso comune diventando, così, un moltiplicatore delle risorse. In ogni crisi economica il rilancio delle opere pubbliche costituisce il volano della ripresa, per cui questa legge offre l’opportunità, a tutti i comuni della Basilicata, di diventare protagonisti dello sviluppo del proprio territorio, anche alla luce dei corposi finanziamenti pubblici che il PNRR ha messo a disposizione per la ripresa economica post covid-19 E’ una rivoluzione epocale, anche in termini politici, perché si rinuncia al controllo “politico” centrale della Regione, evitando di discriminare le amministrazioni comunali in base al loro colore politico. La ripartizione delle risorse è avvenuta solo in base al numero ufficiale di abitanti.

Matera

Matera

Confessione per confessione, tanto ormai ci siamo: come la mettiamo con l’autonomia differenziata? Lei contrario, la coalizione con cui si candida che la sostiene. Una contraddizione. Ce ne parli.

Nel consiglio regionale del luglio 2019 presi una posizione netta contro l’autonomia differenziata, portando argomenti supportati da analisi economiche e politiche. Nonostante fossi nello schieramento di centro destra, la mia coscienza civica mi imponeva di prendere posizioni a difesa del meridionalismo a cui sono vocato a seguito della mia formazione, pur se in contrasto con la posizione degli altri componenti della maggioranza di centrodestra. Potremmo, però, ribaltare la condizione penalizzante dell’autonomia differenziata dando al Sud un ruolo mai esplorato, favorendo la nascita di Academy nei settori già riconosciuti dalla programmazione 2014-2020 affiancate ai cluster di imprese già presenti sul territorio meridionale. La Basilicata potrebbe svolgere il ruolo di laboratorio iniziale in questo processo di sviluppo per poi estendere all’intero Sud il modello sperimentato nella nostra regione. La banda larga costituisce l’autostrada su cui far viaggiare i servizi erogati dalle imprese locali e, favorendo l’insediamento nelle aree interne, si potrebbero innescare processi per l’inversione del fenomeno dell’abbandono; con la stessa tecnologia, estesa a tutti i Comuni, si attiverebbero telemedicina, formazione a distanza e insediamento di micro e piccole imprese, agevolando la erogazione di servizi la cui carenza è la causa principale dell’abbandono delle aree interne.

Enzo Acito

Ingegnè… parliamoci chiaro però… possiamo fare quel che vogliamo, ma se non ci sono i mezzi di trasporto efficienti e una rete efficace non si va da nessuna parte…

Sicuramente. E bisogna agire con determinazione, infatti. E solo a mò di esempio, nel corso del Consiglio Regionale del 29 giugno 2021, sono intervenuto in merito all’ atavica questione della tratta Ferroviaria “Ferrandina – Matera” e l’inserimento di Matera sulla tratta ferroviaria nazionale. Ho proposto una lettura nuova ed alternativa atta a risolvere l’annosa questione “su un altro binario” sollecitando la Regione a prendere una posizione di forza per proseguire la Ferrandina Matera verso Gioia del Colle.

Vabbè, ma intanto il mondo va avanti e la Basilicata vive ancora la sudditanza dalle FAL. Quando avverrà questa sorta di rivoluzione copernicana con le Fal che girano attorno alla Regione e non viceversa?

Cinquant’anni fa. Matricola di ingegneria a Bari, prima volta nel treno delle 5,45 per essere puntuale alla prima lezione delle 9,00 in facoltà. Due ricordi incancellabili: il puzzo di fumo che emanavano i sedili in vellutino impregnati per il mancato divieto di fumare nelle carrozze ed il tempo infinito per arrivare alla stazione di Bari centrale; un’ora e tre quarti! Due incubi! Roba da terzo mondo, ci dicevamo tra colleghi assonnati ma fiduciosi che tutto sarebbe cambiato nell’ immediato futuro. Allora stavamo meglio quando stavamo peggio! L’ora e tre quarti è destinata ad aumentare. Dopo il deserto dei tartari rappresentato dalla nuova stazione in piazza della Visitazione e dopo l’operazione dei tre treni elettrici fino ad Altamura, prima che si inneschi un percorso vincolato con la metrotramvia, possiamo osare di aspirare alla indipendenza della città dalle FAL? Possiamo immaginare di limitare il servizio FAL fino al terminal di Serra Rifusa e gestire il trasporto in città con un soggetto individuato con una gara di evidenza pubblica? La concorrenza del mercato consente sicuramente economie di scala. Queste ed altre domande potrebbero uscire dal confronto pubblico. Sicuramente la prima sarà relativa a come poter migliorare i tempi di percorrenza Matera Bari, perché è giusto avere treni a basso tasso di inquinamento, ma è altrettanto giusto non abusare, fino all’ esasperazione, della pazienza dei materani.

Grazie ingegnere. Come ogni confessione che si rispetti, prendiamo atto delle sue confidenze, la assolviamo e le impartiamo la penitenza: sarà quella di mantenere fede agli impegni assunti e di ricordare, in ogni assise, in ogni riunione, in ogni momento della sua attività consiliare quel che per una sorta di sacramento ha promesso di fare ai cittadini lucani, non solo quelli che l’avranno votata.