Intervista a Piero Marrese, Sindaco di Montalbano Jonico e Presidente della Provincia di Matera, candidato della coalizione di centrosinistra a Presidente della Regione Basilicata. “Sono sempre stato dalla stessa parte. Sono un uomo coerente, non ho mai tradito i miei valori per interesse personale”.

SPAZIO AUTOGESTITO DAL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE BASILICATA, PIERO MARRESE – MANDATARIO: FRANCESCO CARACCIOLO

La conoscono in tanti, ma di sicuro sono molti di più gli elettori che di lei sanno poco o nulla. Può presentarsi?

Ho 43 anni, sono cresciuto a Montalbano Jonico, sposato con Patrizia e padre di tre figli. Nel 2005 ho conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università di Bari Aldo Moro, dove ho anche ottenuto un dottorato di ricerca. Nel 2015 sono state eletto sindaco di Montalbano Jonico con il 52,98% dei voti: nel 2020 sono stato riconfermato con quasi il 90% dei suffragi. Dal 2018 sono presidente della Provincia di Matera: avevo 38 anni e sono stato il più giovane presidente nella storia dell’Ente. Nel 2022, con un consenso unanime è arrivata la riconferma della fiducia, della stima e del lavoro svolto per un secondo mandato alla guida della Provincia di Matera. Dal 2019 sono Presidente dell’UPI (Unione delle Province d’Italia) di Basilicata, riconfermato all’unanimità nel 2022. Sono componente del Comitato Direttivo dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, delegato UPI nazionale in Conferenza Unificata Stato-Città Autonomie Locali e nel Comitato per l’Organizzazione della Conferenza Stato Regioni e Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, nonché rappresentante delle Province italiane nell’Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali, costituito in seno al Ministero dell’Interno. Da presidente della Provincia di Matera nonostante la legge Delrio, che ha svuotato questi enti di soldi e personale, ho sempre valorizzato il dialogo con gli enti sovraordinati per centrare gli obiettivi strategici nella viabilità provinciale e nell’edilizia scolastica, oltre che sul fronte della cultura, della disabilità e dell’inclusione.

E vogliamo anche dire, a questo punto però a tutti gli elettori, perché il 21 e 22 aprile dovrebbero scrivere il suo nome sulla scheda elettorale?

Perché da sindaco e da presidente della Provincia ho sempre dimostrato concretezza, competenza e ascolto. Sono un uomo del territorio, non sono stato calato dall’alto da nessuno. Per me la politica è guardare negli occhi le persone. Il mio obiettivo è fare il presidente della Regione Basilicata da sindaco. Voglio essere il sindaco di tutti i lucani: un primo cittadino che ascolta e recepisce i bisogni del cittadino e sa interloquire efficacemente con gli enti sovraordinati. Un primo cittadino che ama la sua terra, che ama affrontare problemi e situazioni in prima persona con un unico intento: la loro risoluzione.

A un certo punto della sua vita lei sceglie di interessarsi attivamente alla politica. Qual è stata la motivazione più forte che l’ha convinta a compiere questa scelta?

Da sempre sono appassionato alla politica, sin dal contesto universitario. Poi, come già anticipato, il ritorno nella mia Montalbano Jonico mi ha convinto a candidarmi, con la coalizione di centrosinistra, a sindaco della mia città. Per me la politica è una passione affatto slegata da quella che nutro per la mia regione. Ogni giorno, al mio risveglio, mi pongo l’obiettivo di ascoltare quanto più possibile i cittadini e i miei collaboratori nel primo caso per assecondarne i bisogni, nel secondo per avere un quadro più chiaro della situazione e adottare, così, decisioni condivise. Da presidente della Provincia di Matera è stata la stessa cosa: anche da primo cittadino della Basilicata il modus operandi non sarà diverso.

Tra centrodestra e centrosinistra lei ha compiuto una scelta chiara, scegliendo anche il simbolo sotto cui concorrere alla contesa elettorale. Come mai proprio questa scelta?

Sono sempre stato dalla stessa parte. Sono un uomo coerente, non ho mai tradito i miei valori per interesse personale. Non mi piace il trasformismo. Non esistono politici per tutte le stagioni. Devo dire che oggi, guardando il connubio ibrido di uomini e proposte che si è creato sul fronte opposto, rabbrividisco. Ma tutto sommato rende più semplice la scelta ai lucani. Da una parte un ex presidente e l’attuale presidente di Regione che hanno affossato la sanità, dall’altra un sindaco e la sua coalizione che sapranno come salvarla. Da una parte tutto il vecchiume della politica lucana, dall’altra una nuova primavera per la Lucania. Non è un voto di destra o di sinistra. È una scelta tra il trasformismo dannoso e il vento di novità e cambiamento che rappresentiamo

Chi o cosa teme di più in questa campagna elettorale? Una formazione politica antagonista della coalizione o un partito o un candidato all’interno del suo stesso schieramento e magari anche dello stesso partito con cui lei si presenta? E perché?

La paura non è una categoria politica. Invece a me piace la speranza. I cittadini-elettori dopo cinque anni di Bardi sanno a cosa andrebbero incontro votando per loro. Noi siamo la speranza di costruire finalmente una nuova storia per la Basilicata. Potevamo costruirla prima, certamente. Ma abbiamo già detto, scusate il ritardo, adesso siamo qui, meglio tardi…che Bardi! Possiamo vincere e cambiare insieme la Basilicata

Quale è secondo lei una canzone che potrebbe metaforicamente rappresentarla? O una strofa all’interno di una canzone?

Io amo moltissimo la Storia di De Gregori. C’è una strofa che dice:

E poi la gente, (perché è la gente che fa la storia)

quando si tratta di scegliere e di andare,

te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,

che sanno benissimo cosa fare.

Mi fa pensare ai lucani. Alla possibilità che hanno di cambiare la storia e il destino della nostra terra. Io ci credo. Ci credo davvero.

 Cosa vuol dire che non ha ancora detto?

Il 21 e il 22 aprile non è una scelta ideologica. È una scelta per il futuro della Basilicata. Per far nascere la nuova primavera. Per questo il mio slogan dice Svegliamo la Basilicata. Abbiamo bisogno di tutti i lucani. E insieme vinciamo le elezioni e cambiamo la nostra terra.