La disfida Bardi-Rosa attende la seconda manche. La civica Basilicata Possibile contro il civismo? Possibile? Azione in confusione comportamentale

di Angelomauro Calza

Donatella Merra

Volendo riassumere questi ultimi quattro giorni in una sorta di cronologia politica accelerata e ristretta potremmo sintetizzarla nell’incontro Rosa-Bardi e nelle prese di posizione di Donato Pessolano di Azione e di Tramutoli e Rondinone di Basilicata possibile e Sinistra Italiana. Tutto mentre sono sempre più insistenti le voci su una possibile adesione a Fratelli d’Italia dell’ex assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, che alcuni danno già per avvenuta e solo in attesa di ufficializzazione: noi siamo prudenti e come sempre diamo solo la voce.

IL DUELLO

Martedì a Roma non c’è stato alcun incontro ufficiale tra Fratelli d’Italia e Forza Italia per discutere della candidatura alla Presidenza della Regione. No, c’è stato un fondamentale tentativo di chiarimento tra Gianni Rosa e Vito Bardi, dopo che da tre anni i rapporti sono inesistenti o conflittuali. L’appuntamento pareva aver assunto i contorni di un vero e proprio duello, con i due che si sono fatti accompagnare dai rispettivi testimoni, Gasparri e Donzelli, e pare – ad abundantiam – che i toni siano stati a tratti anche accesi. Insomma, un incontro per chiarire rapporti interpersonali più che patti e intese politico-elettorali, i partiti non c’entravano nulla, nonostante i testimoni, che erano lì perchè è comunque indubbio che dal clima più o meno disteso tra i due dipenderà buona parte del futuro della maggioranza in Regione e della ricandidatura di Bardi. Alla fine però né morti, né feriti e, come diceva il grande Gino Bartali, “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”. Si rivedranno, probabilmente a breve (come ha comunicato Bardi con un tweet), ma l’aria che tira non è delle migliori se dovesse risultare al vero che Gianni Rosa non sia disposto a smuoversi dalle dichiarazioni di qualche giorno fa di Cirielli: “Bardi deve avere umiltà nel rapportarsi a Fratelli d’Italia, cioè verso il partito di maggioranza relativa, ma anche il partito di qualità con dirigenti di prim’ordine che potrebbero fare il presidente meglio di come lo fa lui”. Al momento sembrerebbe che il “sì”, come abbiamo scritto un paio di giorni fa, “sia condizionato da una serie di regole di ingaggio sostanzialmente consistenti nella esclusione dai piani futuri della “pieni poteri” e di tutto l’apparato “parte-nopeo e parte-lucano” a cui sino ad ora si è affidato: in soldoni, fuori Iorio, Busciolano, Perri e “via via tutti gli altri”. Bardi pare abbia per il momento risposto picche e così aspettiamo che domani arrivi Salvini… a gettare altra benzina sul fuoco.

18 MAGGIO 2019

In una intervista Valerio Tramutoli di Basilicata Possibile, dopo un incontro con il segretario del PD, pensa un po’, all’epoca Donato Pessolano, ora segretario di Azione, ci dichiarava tra l’altro che (LEGGI QUA L’INTERVISTA INTEGRALE) “…ci auguravamo ci fosse un vero programma di rottura con il passato, che rappresentasse i valori di cui ho parlato prima, e che il programma fosse rappresentato anche da candidati credibili, espressione della società civile, dell’impegno, dello stare da una parte, e non da persone che poi facilmente, in assenza di questo riferimento, si ritrovassero candidate a sinistra o a destra indifferentemente. Per quanto il nostro programma sia stato più che condiviso, copiato dal centrosinistra, la seconda parte delle nostre condizioni era per loro inaccettabile”.

Il Prof. Valerio Tramutoli, candidato Presidnete per La Basilicata Possibilev

Valerio Tramutoli

Ora, sia pur di matrice cattolica, una opzione di civismo per questa tornata elettorale viene proposta da Basilicata Casa Comune, e sembra strano che Tramutoli insieme a Gianni Rondinone di Sinistra Italiana si schieri con chi osteggia il progetto proposto da BCC invece di operare per tentare di renderlo condivisibile: dopotutto l’obiettivo comune è battere la destra, probabimente ci sfugge qualche elemento determinante e dirimente. Cinque anni fa Basilicata Possibile per motivi che non discutiamo non si coalizzò con il PD e decise di correre da sola, contribuendo a sottrarre consensi alla coalizione che fu sconfitta dal centrodestra: potrebbe e dovrebbe forse in questo caso operare per evitare similitudini?

AZIONE

Dopo mesi di incontri che nulla hanno prodotto, rivolgiamo un appello ad Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune) perché prenda atto dell’impasse e rimetta la sua candidatura a governatore”. Questo il comunicato diramato martedì dal segretario regionale di azione, Donato Pessolano. Perché il termine “governatore”? Sa tanto di colonialismo che non ci appartiene, meglio Presidente di Regione, i governatorati mica esistono in Italia, perché introdurli? Troppo potere nelle mani di un singolo, non ci piace. Tanto più in Basilicata dove proprio la Pieni Poteri è oggetto di critiche feroci, giustamente feroci. MA questo è aspetto secondario, forse anche lezioso, dopotutto che ci frega? Piuttosto, senza voler prendere le parti di nessuno, senza essere contro nessuno, leggiamo con oggettività i fatti. Ci stanno delle persone che si costituiscono in un movimento che si chiama Basilicata Casa Comune. Questo Movimento elabora un progetto politico-elettorale e dice che è sua intenzione trovare una persona che possa rappresentarlo. E dice anche che il progetto è aperto a tutti quelli, forze politiche e cittadini, che ci si ritrovano. Poi viene individuata la persona adatta per tentare di realizzare il progetto in Angelo Chiorazzo. Gran parte del Partito Democratico e parte del Movimento Cinquestelle decidono di aderire al progetto, accettando l’invito rivolto già in occasione della riunione del Cral del mese di luglio scorso. Le cronache degli ultimi tempi parlano di continue interlocuzioni e discussioni di diversi soggetti politici di area centrosinistra sulla opportunità o meno di aderire all’iniziativa e costituire una forte coalizione che potesse contrastare il centrodestra, ma mai nessuna di queste forze ha indicato Angelo Chiorazzo come candidato Presidente, quindi come fa il segretario di Azione a chiedere che ritiri la sua candidatura? A che titolo? Se c’è un soggetto che possa farlo è solo e soltanto Basilicata Casa Comune. Che facciamo, che io organizzo un pranzo e uno degli invitati mi dice “sì vengo, ma tu non ci devi essere”? Non è forse più opportuno e produttivo dire “no, grazie dell’invito, rifiuto e vado avanti” iniziando a spendere e impiegare il tempo investendolo su ragionamenti che possano individuare nomi e progetti alternativi, ma credibili? E con chi? Il tempo stringe. “Nennì, Te piace ‘o presebbio?” “no, nun me piace” “Te piace ‘o presebbio?” “No. Non viene neanche bene. A me non mi piace. Ma guardate nu poco, mi deve piacere per forza?”  “Come si può dire <non mi piace> se quello non è ancora finito?” Nennillo: “Ma pure quando è finito non mi piace!” Quando Luca poi lo caccia da casa, Nennillo conferma: “Ma il presepio non mi piace!”. E però, in Natale in casa Cupiello, è Luca che caccia Nennillo da casa.

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