2025 sì, ma non si sa quando, si attende il calendario. Mancano i medici: gli specialisti sono troppo pochi rispetto ai 35.000 diabetici di Potenza e provincia da assistere, e almeno un paio nel frattempo andranno in pensione, ma i bandi vanno deserti.

di Angelomauro Calza

E beata la signora di cui ha parlato la Gazzetta del Mezzogiorno in edicola oggi (V. foto)!!! Come sarebbe “beata”? Con tutto il tempo che deve aspettare? E mò ve lo dico io! Dopo tre mesi di silenzio sulla sanità lucana, dopo quella del servizio mensa all’Ospedale San Carlo (leggi qua) e degli appuntamenti per le visite cardiologiche sempre nella stessa struttura (leggi qua) un’altra storiella ve la devo proprio raccontare. Sì, ancora una volta è capitata proprio a chi scrive e non la racconto per raccogliere vantaggi personali o per risentimento, ma solo perché è giusto che le cose si sappiano e, nel caso, se possibile, si tenti ti porre rimedio a quel che a noi utenti-pazienti (pazientissimi, oserei dire) a volte sembra quantomeno strano o fuori dal mondo. Ieri mi sono sottoposto a visita diabetologica. L’appuntamento mi era stato fissato sin dal 3 marzo 2022: mi sono svegliato alle 5 di mattina: “avessa fa’ che arrivo tardi e perdo il posto?”. E’ andato tutto bene. Al termine del consulto il dottor Citro (che avevo visto impegnatissimo e disponibilissimo verso chi come me attendeva il suo turno nel corridoio) mi consegna l’impegnativa utile alla prenotazione della prossima visita: “Mi raccomando, se la faccia fissare di mercoledì”. Saluto, ringrazio e contento anche dell’esito vado allo sportello delle prenotazioni. “Mi spiace signor Calza, ma non possiamo prenotare”. “Problemi di linea internet?” azzardo. “No, è che non abbiamo ancora il calendario del 2025” mi risponde l’operatrice. Cioè il 18 agosto 2023 non posso prenotare una visita di controllo perché – per desunzione – il 2023 e il 2024 sono già occupate tutte le date utili? Lo dico all’operatrice che mi conferma. Ci guardiamo e continuiamo a parlarci sorridendo e canticchiando: “Signurì… Io cammino ogne notte, Io cammino sbarianno, Io nun tengo maje suonno, Nun chiudo maje ll’uocchie, E nun bevo cafè. La vecchia camomilla ha dato il posto alle palline ‘e glicerofosfato bromotelevisionato, grammi zero, zero, tre” E lei mi risponde: “Pígliate na pastiglia! Pígliate na pastiglia, siente a me!” Vado via, che dovevo fare? Tento però, giunto a casa, di informarmi, di raccogliere elementi che mi consentano di capire e di far capire ai lettori, ai cittadini, quali siano le ragioni di questa lunghezza dei tempi, irragionevole a prima vista. Intanto un amico mi dice che se voglio accelerare i tempi è possibile, sempre che il mio medico di famiglia sia disposto a prescrivermi una “prima visita”. Al mio obiettare che la mia non è una prima visita, risponde angelicamente che all’URP non esiste un metodo di controllo magari informatico che consenta di verificare se si è già stati sottoposti a prime visite, quindi si acquista così – sia pur con l’inganno – la precedenza rispetto ad altri. Già questa informazione mi fa pensare: ma come, ci sta qualche medico di famiglia che accetta di praticare simili sotterfugi per soddisfare i propri assistiti? Non ci posso credere. Se fosse vero sarebbe veramente da meschini. Continuo però nella ricerca di informazioni attendibili e così acquisisco elementi che devono davvero far pensare. In grande, non limitando i ragionamenti alle singole realtà.

Antonio Papaleo, Presidente ALAD

E qualcosa la deduco, forse sbagliando, ma la deduco a conferma di quanto mi è stato detto qua e là e mi chiedo: basteranno solo cinque specialisti (tanti sono) per soddisfare la platea di diabetici della provincia di Potenza che si sottopongono a visite, cure e trattamenti periodici? E il personale infermieristico specializzato? Basterà? E i dietologi e gli ortottisti basteranno? Ecco quindi che una delle concause potrebbe essere il rapporto numerico medici/diabetici con superlavoro da parte dei professionisti che non riescono oggettivamente a tenere il passo con la richiesta: i diabetici conclamati in Basilicata sono circa 44.000, 35.000 circa nella sola provincia di Potenza, il che vuol dire – potenzialmente – circa 7.000 pazienti pro capite per i medici attualmente in servizio. Beh, se così è, c’entra poco l’organizzazione o il sistema posto in essere per rispondere alle esigenze: bisogna che vengano assunti altri specialisti. E su questo versante si scopre allora che i bandi sono stati fatti, ma sono andati deserti: manca la materia prima, gli specialisti in diabetologia. Tutte cose che sono state confermate dal Presidente dell’ALAD (Associazione Lucana Assistenza Diabetici), Antonio Papaleo, che fa un quadro ancora più fosco per il futuro: “Ci sono specialisti che non ce la fanno più, sono sotto sforzo, e stanno pensando seriamente al pensionamento. Quando andranno via, tra qualche mese, la situazione sarà davvero tragica”. E parlando parlando, nel mio giro di telefonate, non solo trovo conferma a questa situazione, ma scopro che non si trovano nemmeno specialisti in Gastroenterologia e in Fisiatria, dove la situazione, se possibile, è ancora più critica. Insomma, liste d’attesa infinite, sì, ma, nonostante i bandi, liste di specialisti da immettere in servizio ancora senza nessuna nome al primo posto (e nemmeno a quelli successivi…). E allora mi sorge legittimo il dubbio che forse se rispetto agli attuali, per il 2025 i diabetologi in servizio non saranno più cinque, ma di meno, allora forse la mia visita potrebbe anche cadere più o meno in concomitanza con i Campionati del Mondo di calcio del 2026: caso mai dovesse venirmi lo sghiribizzo di andare a vederli in Canada, Stati Uniti o Messico dovrò stare attento alla data di convocazione a visita e, nel caso, evitare di prenotare allo stadio: rinviare l’appuntamento sarebbe un lusso che non ci si può permettere, anche perchè di sicuro sarà di mercoledì: ma ci sarà ancora il dottor Citro a visitarmi? Ce l’avrà fatta a resistere?

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