E’ andata male a chi nel centrosinistra pensava di utilizzare per scopi personali l’idea di candidare l’ex Ministro degli Interni. Intanto Benedetto deluso da Bardi conferma la sua discesa in campo, ma al fianco di chi?

di Angelomauro Calza

 

Una parte o qualcuno del centrosinistra, novello Tom Cruise, ha pensato al colpaccio, subito parato con risposta, lanciando nell’orbita della bagarre dei nomi possibili per la candidatura a Presidente della Regione Basilicata quello dell’ex Ministro Luciana Lamorgese.

L’ex Ministro Luciana Lamorgese

Senza ritornare sull’argomento, è chiaro che l’operazione è stata studiata per meri ritorni personali di chi l’ha pensata, più o meno con un ragionamento tipo “io ci provo, se riesce potrò attribuirmene il merito con tutti i vantaggi che ne conseguono, un assessorato, un posto in segreteria o altro”, ma era una mission impossible, dai, ipotesi da “criaturi”. Non c’è che dire: bel modo di fare politica, soprattutto all’insegna di quel rinnovamento (soprattutto nei comportamenti) tanto invocato quanto sbandierato. La realtà è che a fronte anche della delusione che in molti tra quelli che hanno votato per Bardi e per l’attuale maggioranza alla Regione provano e manifestano per le promesse non mantenute del centrodestra, il centrosinistra non ha un progetto, una idea, una bozza di ipotesi politico-programmatiche futuribili, attraenti e meritevoli di consenso. E’ in questo quadro che va a collocarsi la proposta dei vescovi, che se sono usciti allo scoperto lo hanno fatto proprio perché la situazione attuale li ha convinti a muoversi. Ed è in questo contesto e sui contenuti del documento, che inizia proprio dalla situazione di fragilità della Basilicata, che “si tocca e si respira ovunque e si traduce perfino visivamente in spopolamento, emigrazione giovanile e denatalità”, che in tanti si stanno ritrovando, a prescindere dall’appartenenza politica, che oggi, sinceramente, non ha più un senso soprattutto quando si va alla ricerca di un nome piuttosto che di un progetto. Intanto Sovviene che il 22 gennaio l’ex assessore regionale, Nicola Benedetto, aveva lanciato il simbolo di una sua lista, con la quale era intenzionato a correre per le Regionali: Liberi e forti per la Basilicata. Contattato e interrogato sulle sue intenzioni non ha difficoltà a sottolineare come “Bardi ha disatteso le azioni politiche di chi ha contribuito in maniera determinante alla sua elezione”. Chiaro come il sole, dopotutto con la sua lista Idea ha anche eletto un Consigliere regionale, Vincenzo Baldassarre. Ora che farà? appoggerà di nuovo il centrodestra o seguirà il progetto dei vescovi? O aspetta a distanza di quattro anni e mezzo ancora compensazioni? Gli chiedo direttamente la cosa, lui risponde: “sono stato sfortunato nell’aver eletto una persona che è venuta meno al patto di fedeltà, Vincenzo Baldassarre”.

Nicola Benedetto durante la camopagna elettorale del 2018 a sostegno di Bardi ph.luisa calza

Va bene, gli chiediamo, ma l’attuale Segretario del Consiglio regionale sarà nei nomi della sua lista? Sarà ricandidato? “Chi? – risponde – l’eletto infedele? Tu che ne dici?” Va bene, ma al fianco di chi correrà, di Bardi o dei vescovi? Risposta con capovolgimento della domanda: “Secondo te?” Insomma, benedetto Benedetto, ce lo vuol dire chi sosterrà o no? “Certo che te lo dico! Me stesso. Sosterrò me stesso, con due liste, una per collegio, perché sono in favore del popolo lucano!” Quindi lei si candiderà? “Solo se sarà necessario”. Ma non é che Benedetto che sempre in nome del popolo lucano è stato con Pittella, con De Filippo, con Bardi, proprio perché è ancora in politica in favore di quello stesso popolo lucano, inizia ad immaginare un percorso partecipativo largo e condiviso con al centro il progetto dei vescovi?

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