Dal Becco della Civetta di Castelmezzano la chef è arrivata sino al prestigioso riconoscimento conferitole in Trentino Alto Adige. Anche Nicola Popolizio riceve il mandato.

 

la Chef Maria Antonietta Santoro

L’Italia ha influenzato il mondo fin dagli albori della civiltà con il diritto romano, il rinascimento, l’Opera, la moda, il design, le auto e soprattutto la cucina. La cucina è la sintesi perfetta del gusto italiano perché fonde tradizione, storia, territorio ma anche viaggio verso terre lontane il cui ritorno è carico di esperienza e racconti. Ogni essere umano, uomo o Donna che sia, dovrebbe riflettere sulla priorità di questo tempo infido, dove nulla è scontato e dove tutto può cambiare da un giorno all’altro. Sia esso una tradizione, una cultura un modo di vivere. Se non siamo in grado di apprezzare la nostra libertà, non neghiamola a chi cerca di raggiungerla con ogni mezzo. Parliamo di espansione, mentale, culturale, tradizionale, di modi di fare e pensare, di lavoro , di gusto, di cibo di socializzazione. Parliamo di una Regione, di un paese nello specifico, delle volte dimenticato, sottovalutato, non solo per posizione geografica ma per poca credibilità politica, di mercato, di offerta sociale e economia. E chi più ne ha ne metta. Vi è sempre qualcuno però, che prova a crederci e continua a lavorare per far si che le vicine Regioni, i vicini Comuni, possano optare per una fiducia trasmessa attraverso i social, il web, ma anche, e forse quasi sempre più affidabile, e mai scontato “passaparola”, così forte da rompere quel silenzio assordante del eco di queste montagne che circondano la Basilicata. Ne è esempio, la chef del Becco della Civetta di Castelmezzano, Maria Antonietta Santoro. Icona femminile di dedizione al lavoro e alla tradizione, donna forte capace di scavalcare qualsiasi pregiudizio Lucano. Il 6-7-8 Marzo c.m., ha preso parte al convegno dedicato al cibo, tre giornate in cui si è parlato dell’importanza del mode in Italy, alla presenza di nomi illustri come il presidente del turismo Santanchè , il ministro Lollobrigida, e tanti altri. In quell’occasiome è stata nominata ambasciatrice del gusto, per la Basilicata, insieme a Nicola Popolizio. Un traguardo di lustro per lei, che se ne è fatta carico, assumendosene la responsabilità, ma un traguardo di estrema importanza per la Regione e per il paese in cui opera. Un collante tra lei e il mondo esterno, capace di poter riunire e esportare tradizione, cultura e pensieri di una Regione che fino a ieri era dimenticata. In sostanza gli Ambasciatori del gusto sono chiamati a rappresentare in tutto il mondo il concetto italiano di gusto, compito non per niente facile. La cucina italiana oggi è tradizione, eccellenza e indissolubile legame con il territorio. Parte da solide fondamenta trasformandosi nel tempo attraverso ricerca e innovazione, non dimenticandosi però che a guidare questo cammino, è più degli altri il gusto; tra i 5 sensi il più complesso, poiché nella sua accezione più ampia comprende anche il giudizio estetico e il nostro rapporto con la bellezza. Nota finale: nelle foto a corredo si noterà che sullo schermo gigante Maria Antonietta Santyoro è presntata dome proveniente da Castelmazzo. Ovvio che non è così e che il paese è Castelmezzano, ma evidentemente tra cugini di Dolomiti si è pensato bene di sintetizzare il nome con vezzeghiativo affettuoso, una sintesi che tutto sommato… potrebbe pure rappresentare un neologismo beneaugurante, specie nelle due sillabe finali.