Troppe le intemperanze, i rancori, le ripicche e le soluzioni estreme all’interno della coalizione che dovrebbe sostenere Bardi. I lucani pretendono governanti. Piro: prove di disgelo con Leone

di Angelomauro Calza

Un momento della seduta del Consiglio regionale di ieri

Evitiamo di parlare del pessimo atto unico andato in scena ieri sera in Consiglio regionale: uno spettacolo che poteva essere evitato ai lucani che pretendono di avere una squadra di governo e non di lotta libera, e che da settimane aspettano che in Regione torni il sereno. Sembrava, domenica, che potesse tornare subito il bel tempo, sia pure con qualche possibilità di precipitazioni sparse sulla costa jonica e qualche nube stratificata su via Anzio. Invece è arrivata la tempesta. Le tempeste però non si raccontano: dalle tempeste ci si ripara e si aspetta che passino per fare la conta dei danni. In questo caso la conta dei danni pare essere già iniziata prima ancora che la tempesta abbia lasciato il passo alla gallina che torna per strada e chi fa festa non sono gli augelli, ma noi giornalisti che – pur amareggiati come lucani – abbiamo tanto da raccontare da poter campare di rendita per molto tempo. Ma parliamo della principale novità politica di ieri: è l’attestazione di solidarietà di Francesco Piro all’ex assessore alla Sanità, Rocco Leone, dopo che tra i due, fino a domenica amici-fratelli forzisti, erano sorti gravi dissapori, quando il capogruppo azzurro in un primo tempo solidale e strenuo difensore di Rocco Leone ha dichiarato, in antitesi alla posizione dell’ex assessore, che avrebbe continuato ad essere il capogruppo di Forza Italia, rinnovando fedeltà al partito, alla maggioranza e a Bardi. Piro al rapporto con Leone ci tiene, e pure tanto. Questa la dichiarazione di ieri: “Sono rammaricato che Rocco Leone pensi e dichiari che l’abbia scaricato. Ho difeso la sua posizione fino all’ultimo secondo. Meritava di continuare il lavoro intrapreso nel dipartimento Salute della Persona, dove ha dato l’anima. Ho semplicemente ritenuto inopportuno lasciare il Partito nel quale milito dal 1994. Credo che le battaglie politiche, anche quelle più “dolorose”, si debbano “combattere” all’interno. Ho ritenuto giusto invece non accettare la carica di assessore nonostante le pressioni del partito semplicemente per continuare il mio percorso da capogruppo e non per mancanza di tempo. Sono “schifato” da “giornalai” con seguito pari a meno di zero, che si permettono di giocare con i “sentimenti della politica” cercando di “lacerare” i rapporti prima personali e poi politici”. Piro quindi che tenta di recuperare un rapporto, e Leone che nell’intervista incriminata conferma – a sostegno del suo “amico” –  il comportamento di Piro messo in dubbio dalla voce fuori campo. Entrambi dichiarano o lasciano trasparire che tra i due un legame ancora c’è, non tutto è perduto. Chissà. DI sicuro dopo il suo intervento Leone, sotto gli occhi di tutti, ha ricevuto strette di mano anche da chi meno se lo aspettava, Marcello Pittella in testa, ma ora è in cerca di un suo assetto concreto, stabile, ragionato da dare alla sua presenza in Consiglio regionale.

Rocco Leone con Marcello Pittella in una vecchia foto

La sua dichiarazione a caldo, subito dopo la sua estromissione dalla giunta, lanciava frecce da Cupido a Giorgia Meloni, e non è da escludere che tra i due un incontro, fors’anche clandestino, possa esserci prossimamente, magari anche con la complicità e l’approvazione di Gianni Rosa, che ha subito la stessa sorte di Leone. Ma questa cosa potrebbe creare turbamento proprio in Fratelli d’Italia, qui in Basilicata. Se Piergiorgio Quarto, segretario regionale, eletto con la Lista del Presidente, ha sostanzialmente fatto intendere che è incazzato nero con Bardi, sì, ma non al punto da votargli pregiudizialmente contro insieme al centrosinistra (“a tutto c’è un limite”), con l’arrivo eventuale dell’ex assessore alla Sanità che ormai ha incrinato definitivamente i suoi rapporti con Bardi, come farebbe ad ottenere che il partito si pronunci in maniera univoca quando sarà chiamato a votare? Soprattutto se in favore di Bardi? In soldoni: non è che mò se per caso Leone passa a Fratelli d’Italia Quarto e Coviello se ne vanno da qualche altra parte? Che qua davvero la situazione sta assumendo livelli da infinita e insulsa telenovela sudamericana! Insomma negli anni ’80 e ’90 a livello nazionale la scena politica era occupata dalle azioni e dai tentativi dei vari leader finalizzati alla ricomposizione della sinistra. Lo so, è azzardato e forse anche poco nobile il paragone, ma dopo quanto accaduto domenica e le intemperanze di ieri in Consiglio, in Basilicata appare difficile immaginare un processo di ricomposizione del centrodestra, pur ritenendolo indispensabile e rapido per evitare una sempre più vicina eventualità di ritorno alle urne.

© copyright www.angeloma.it – è consentita la riproduzione anche parziale a scopo di critica, confronto e ricerca purché con citazione