Quali cambiamenti si potrebbero verificare in Consiglio regionale all’indomani della nomina dei nuovi assessori? Come ironizza qualcuno, da questo “cul de sac” si esce solo con “un sac de cul”? Oppure la soluzione è davvero dietro l’angolo?
di Angelomauro Calza
Non ipotizziamo questa volta alcun possibile nuovo assetto della Giunta regionale, ma illustriamo quali sarebbero le possibili nuove entrate in Consiglio regionale a seconda delle possibili nomine assessorili in virtù del meccanismo della supplenza. E se e a chi gioverebbe di più, all’interno di ciascun partito, che venga nominato un assessore piuttosto che un altro. Di seguito i nuovi, ipotetici assetti dell’Assise regionale, con lo schema riassuntivo riferito alle sole eventuali entrate, secondo il presunto accordo di 2 assossori a Lega e Fratelli d’Italia, e 1 a Forza Italia.
FRATELLI D’ITALIA
Guadagna un assessore, quindi ne esprime 2
Gianni Rosa: esterno (non influisce)
Giovanni Vizziello: entra Cosimo Latronico (Fd’I) nulla cambia in Consiglio
Vincenzo Baldassarre: entra Giorgio Di Ioia (della Lista Idea, ora passato a Fd’I) nulla cambia in Consiglio
Tommaso Coviello: entra Mimma Grillo (Lega). In Consiglio Fratelli d’Italia perde un Consigliere, la Lega ne guadagna uno
Piergiorgio Quarto: entra Giovanni Scarola (Forza Italia). In Consiglio Fratelli d’Italia perde un Consigliere, Forza Italia ne guadagna uno
FORZA ITALIA
perde un assessore, quindi ne esprime 1
se è fuori Franco Cupparo esce dal Consiglio Dino Bellettieri
se è fuori Rocco Leone esce dal Consiglio Vincenzo Acito
se nominano Franco Piro resta in Consiglio DIno Bellettieri
Se nominano un esterno vanno fuori sia Acito che Bellettieri
In ogni caso la consistenza numerica di Forza Italia in Consiglio resta inalterata
LEGA
Le vengono confermati 2 assessorati
Solo con la nomina di un terzo assessore o con la riduzione ad un solo assessorato cambierebbe qualcosa, ma entrambe le ipotesi sono al momento da scartare
ITALIA VIVA (?)
Se davvero entra in maggioranza, è molto probabile le venga assegnata la Presidenza del Consiglio, noi contempliamo anche un assessorato, ma solo per non lasciare fuori alcuna ipotesi (ovvio che poi ci sarebbe l’incognita su chi dovrebbe cedere una delega, ma la cosa è improbabilissima)
Luca Braia: entra Antonio Di Sanza (Lista Pittella). In Consiglio Lista Pittella guadagna un Consigliere
Mario Polese: entra Maura Locantore (PD) e in Consiglio il Partito Democratico guadagna un seggio mentre Italia Viva ne perde uno
In entrambi i casi l’opposizione guadagnerebbe un Consigliere, la maggioranza ne perderebbe uno. Nel caso di una Giunta composta da soli esterni, lascerebbero i banchi del Consiglio Regionale Vincenzo Acito e Dino Bellettieri per Forza Italia e Dina Sileo e Nario Aliandro per la Lega.
Ecco, queste le possibili variazioni in Consiglio. Lasciamo alla libera interpretazione soprattutto le logiche deduzioni su quali sarebbero le soluzioni più o meno vantaggiose, più o meno dannose per ciascun partito dal punto di vista esclusivamente numerico.
A corollario e per arricchire il terreno della riflessione, solo qualche brevissima considerazione.
Gianni Rosa, di Fratelli d’Italia, sembrerebbe essere inamovibile, se non dall’assessorato all’Ambiente, quasi sicuramente dalla Giunta. E’ un esterno.
Francesco Fanelli, Consigliere eletto, sembrerebbe essere inamovibile se non dall’Assessorato all’Agricoltura, quasi sicuramente dalla Giunta: chi gli dice che i suoi 7.038 voti non contano tanto da poter sedere nell’Esecutivo?
Stante queste due situazioni, domande:
come si fa a costituire una Giunta di soli esterni per giustificare l’estromissione paritetica di Fanelli, Cupparo, Leone e Merra? Rosa è già esterno, perciò potrebbe restare: l’operazione per risultare credibile ed essere accettata dai partiti andrebbe in porto solo se anche Rosa non venisse riconfermato.
Come si fa a confermare Fanelli e poi far digerire ai partiti altri tre esterni? Quale motivazione potrebbe essere valida? Si sarebbe davvero esercitata e conseguita pari dignità tra le parti?
Si è certi che qualunque soluzione si trovi, vuoi perché ci si ritrovi senza assessorato, vuoi che ci si trovi a dover ritornare fuori dal Consiglio perché finito il mandato da supplente, i malumori umanamente comprensibili (solo umanamente) non creino uno sconvolgimento nei rapporti di forza tra i partiti all’interno del Consiglio?
Insomma, l’impressione è che – come si dice volgarmente – “come si fa si sbaglia”, e che come ironizza qualcuno ancora una volta, da questo “cul de sac” si esce solo con “un sac de cul”. Ma allora? Beh, allora forse davvero l’unica cosa possibile potrebbe essere un Presidente che arrivato all’ennesimo nulla di fatto, prenda di petto la situazione e, come un mago che tira fuori un coniglio dal cilindro, rispettando l’accordo sui numeri raggiunto dai Coordinatori regionali, pretenda il diritto di nominare gli assessori e li nomina lui, d’imperio, mandando “affall’ovo” tutti. Del resto Marcello Pittella pure fece così, alla fine, dopo settimane di vane trattative. E la cosa funzionò per un bel po’. Altrimenti… ci si mette una pietra sopra, si lascia tutto com’è e si inizia a lavorare davvero. O no?