Con una tela di sperimentazione materica, la pittrice murese sarà presente all’esposizione di Matera con l’opera “Sisters”, dove accosta la più tradizionale delle tecniche, quella dell’olio su tela, all’applicazione di corda in canapa come un mosaico
Emanuela Calabrese, pittrice, di Muro Lucano, sarà uno degli artisti lucani presenti a Matera alla Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea “Immersioni antropologiche”. L’evento artistico si inserisce all’interno del progetto espositivo avviato attraverso la rivista In Arte Multiversi, periodico specialistico a diffusione nazionale edito da In Arte Exhibit.
La mostra sarà allestita dal 25 giugno al 6 luglio prossimi nello spazio espositivo Galleria Casa Cava a Matera, come uno degli eventi di avvicinamento all’anno della Capitale Europea della Cultura 2019. Ca sa Cava è una delle più prestigiose gallerie rupestri della Città, nata come cava di tufo e poi usata come discarica; nel 1993 è stata inserita quale Patrimonio Mondiale Unesco e poi divenuto Centro Culturale Giovanile.
Obbiettivo della rassegna “Immersioni Antropologiche” è di diffondere l’arte contemporanea attraverso la contaminazione tra differenti forme ed espressioni artistiche. L’evento ricade anche nella giornata del 2 luglio, in occasione della celebre festività della Madonna della Bruna. Emanuela Calabrese vive e lavora a Muro Lucano, e non è nuova ad eventi di grande rilievo avendo già partecipato a una ventina di rassegne a livello nazionale ed internazionale, tra queste quella all’ “Ada Art gallery” nel centro storico di Barcellona, al complesso Roma Termini, alla Tornatora Art Gallery di Roma, al complesso del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di Roma, alla Galleria Di Arte Moderna e Contemporanea di Pisa, al “TurinLiveFestival”, alla Sala delle Arti della Certosa Reale di Torino, al Moa Museum di Eboli, alla biennale degli artisti meridionali di Calitri ed ovviamente alla Pinacoteca provinciale di Potenza, per citarne alcuni. Tante sono le recensioni sulle sue opere e sul suo stile a cura dei critici d’arte.
“Sin da piccolissima è viva in me –racconta- la passione per il disegno e per l’arte in generale rivolgendo la mia attenzione al ritratto. Questo genere mi spinge a studiare da autodidatta le più svariate tecniche artistiche, portandomi ad un continuo rinnovamento pittorico e alla sperimentazione di più svariati materiali”. Proprio con una tela di sperimentazione materica, Calabrese partecipa questa volta a Matera con l’opera “Sisters” dove accosta la più tradizionale delle tecniche, quella dell’olio su tela, all’applicazione di corda in canapa come un mosaico, per realizzare l’acconciatura delle fanciulle dipinte. La seconda opera, invece, “Melagrana”, vede l’uso della sola pittura ad olio, in un sapiente gioco di cromie, in cui il volto di una donna è per metà coperto dal frutto, la melagrana appunto, dal quale prorompono a cascata una moltitudine di granelli porporei, composti con l’esperto uso del colore, delle luci e delle ombre.