Un convalescente Piero Lacorazza ribadisce la sua idea di rinnovamento e smentisce sia chi dice di aver fatto votare Cinquestelle il 4 marzo, sia chi lo indica come candidato di DI Maio alla Presidenza della Regione
di Angelomauro Calza
E succede che chiami al telefono Piero Lacorazza per raccogliere dichiarazioni e ti risponde dicendoti che è acciaccato. Tu scherzi adducendo motivi di età che avanza per tutti, e lui ti mette invece al corrente che è stato vittima di un incidente stradale (di cui abbiamo dato notizia ieri ndr). Cerchi allora di sdrammatizzare, dicendogli che costola rotta e contusioni non gli impediscono di parlare.
Lui ridacchia, abbozza e accetta l’intervista.
Si avvicina la data dell’Assemblea regionale del PD. Si nota un certo fermento a livello di incontri, che sono tutti interlocutori, ma ci sono. Le tue impressioni sull’incontro con LeU.

roberto speranza
Quando ci si parla è sempre positivo. Bisognerebbe capire cosa il PD ha posto realmente alla base di discussione. Tra il detto e il non detto mi pare che la maggioranza del PD

Mario Polese, Segretario regionale PD Basilicata
(solo quella era rappresentata) abbia discusso con LeU della ricandidatura di Pittella, sostanzialmente
Quello che mi risulta è che si sia parlato di questioni politiche, prima ancora che di nomi, così è stato dichiarato da entrambe le delegazioni
Sì, ma un tema così importante, che ha avuto servizi da TG3 e che ha fatto titolare i quotidiani… se non avessero parlato del Pittella-bis i partecipanti alla riunione avrebbero dovuto smentire. Non lasci correre una cosa così: avresti rilasciato una dichiarazione. Una delle due parti, o, meglio, congiunta, per precisare che non è stato questo l’oggetto di discussione
Sono mesi che sostieni sempre la stessa tesi: “non dico pregiudizialmente no a una ricandidatura di Pittella, ma verifichiamo prima se ci siano alternative spendibili”. Ne sei ancora convinto?
Io registro che siamo di fronte ad una direzione politica che vive un palese conflitto politico, nel senso che Mario Polese guida un partito in una fase delicata, ma è dentro una proiezione di candidatura personale, che potrebbe condizionare due fattori: il primo è quello della non abolizione del listino, che gli consentirebbe di starci dentro non mettendosi così in competizione con altri sodali di partito o di maggioranza, oppure, se il listino viene abolito, tu segretario sei il candidato con la preferenza: allora chiedendola per te metti in discussione il sodalizio che ti ha eletto. Due: non è un pregiudizio contro la persona perché all’indomani della proposta del 4 marzo abbiamo votato una relazione del segretario che diceva alcune cose chiare. Primo: si fa la coalizione e al momento registriamo che la coalizione non c’è. Due: la si fa essendoci il non automatismo di Pittella, ma se così è perché non si è ancora cercata una soluzione diversa? Tre: abolizione del listino (e invece su questa questione c’è ancora melina). Quarto, la città di Potenza: Polese aveva dichiarato che andavamo all’opposizione, e invece a un certo punto sembrava addirittura che De Luca sostenesse Pittella. Sembra a questo punto che la Direzione politica viva al momento una fase confusa. E’ questo uno dei temi principali dell’indebolimento della riproposizione di Pittella. Io continuo a sostenere che insieme a Marcello bisogna trovare un candidato che unisca di più Pd, centrosinistra e anche Liberi e uguali.

Marcello Pittella, Governatore della Basilicata
Potrebbe trattarsi di un momento di studio, di strategia?
E’ un momento che a fronte di questo appello non c’è ancora una reale presa di posizione del Presidente Pittella. Non è un problema di persone, ma dopo l’esito del 4 marzo sono per costruire un centrosinistra largo, con una rinnovata progettualità, per provare a vincere queste elezioni. Quindi non solo un problema di persone o anche di giudizi differenti che io e Pittella abbiamo avuto su alcune questioni, come petrolio e sanità.
Ma tu sei intenzionato a presentarti da presidente se ce ne sono le condizioni?
Ho detto già da mesi che se Pittella deve fare un passo indietro o avanti pur di trovare l’unità, questo tocca anche a me. Quando dico che bisogna individuare una persona terza, lo dico e ci credo.
Laddove non si dovesse arrivare a un momento quale quello che tu auspichi, tu saresti davvero intenzionato a presentarti da candidato presidente al di fuori del PD, in competizione con Pittella, come si vocifera in alcuni ambienti?
La cosa che non riesco a capire è perché dobbiamo partire dall’idea che Lacorazza stia facendo o possa fare già altro, nel momento in cui non si sperimenta la strada, la direzione politica che anche noi abbiamo sostenuto a marzo. E’ da molti anni che questa discussione si ripropone ad ogni tornata elettorale. Io non riesco a capire perché bisogna utilizzare “l’alibi Lacorazza” quando ancora non è stata intrapreso il percorso su cui noi abbiamo espresso un voto. Cerchiamo di mantenere uniti PD e Centrosinistra. Perché Marcello Pittella non dice innanzitutto sul piano personale che è disponibile a fare un passo indietro e magari individuare insieme un candidato o una candidata, aggiungo, e magari di Matera, per esempio?

Filippo Bubbico
Per esempio Antezza?
No, non faccio nomi
Sì, ma li faccio io…
Io penso che anche Marcello Pittella da questo punto di vista possa avere “un interesse” e fare un passo indietro in nome di una alternanza territoriale. Nel 2005, dopo il “Bubbico di Scanzano”, delle 21 giornate di Melfi, dell’elettrodotto Matera Santa Sofia, Bubbico alla fine fece un passo indietro per l’alternanza e per dare spazio a De Filippo. E Bubbico, da Presidente uscente che avrebbe meritato un secondo mandato, si candidò in lista prendendo le preferenze e andando poi a fare il Presidente del Consiglio. Anche Marcello potrebbe intraprendere questa strada.
Gira anche la voce che ti vedrebbe impegnato come candidato Presidente col M5S
Sono voci incoerenti e strumentali. Il M5S non potrebbe mai accettare un candidato che proviene da una storia e da una formazione politica. Non sarebbe possibile, ma che ci siano alcune opinioni che alcune volte sono state convergenti non lo nego. Tra l’altro ero tra quelli che avrebbe preferito sostenere un Governo Cinquestelle dall’esterno e non consegnare il Paese a Salvini.
Una smentita quindi anche alle accuse di aver fatto votare Cinquestelle il 4 marzo?
Riflettiamo. Il Pd ha preso meno voti di quelli che alle primarie hanno consentito a Polese di essere eletto segretario. E’ stato eletto con 55.000 votanti e il PD ha preso 50.000 voti. In alcuni comuni i soli voti a Polese segretario sono i superiori ai voti del PD in quello stesso paese. Allora che vuol dire, che anche Polese non è riuscito a trattenere i suoi o, peggio, li ha invitati a votare M5S? No, dai, sarebbe davvero un paradosso.
…beh… qualcuno ha parlato anche di voti cinesi alle primarie, e i cinesi non hanno diritto di votare alle politiche…
Quando in alcuni comuni il voto a Polese è superiore a quello delle politiche mica posso pensare che abbia deviato l’elettorato. Bisognerebbe fare una riflessione più profonda, pensiamo di avere come squadra un peso determinante, ma pensare di aver spostato 30/40mila voti è infondato. Io più che badare alle voci che riguardano Lacorazza baderei a quelle che dicono che pare si stia lavorando a liste civiche.
Sì, pare dieci o dodici…
Sì, ma fossero anche 14 o 18, non servirebbero. Il Consiglio regionale è composto da 20 consiglieri più il Presidente. Se noi perdiamo le elezioni in conseguenza di un risultato più o meno in linea con le Politiche, come coalizione di centrosinistra anche con tutte queste liste che dici, ne eleggeremmo 3 o al massimo 4, che significa due in provincia di Potenza e una in quella di Matera. Potrebbe essere eletto il candidato Presidente, forse Polese, che farebbe coppia con una donna se ci sarà la doppia preferenza, e uno a Matera. Eviterei a tanti amministratori di spendere 15-ventimila euro per una campagna elettorale dagli esiti più che incerti.