La mascherina molto particolare utilizzata dalla dottoressa Paola Esposito consente di interagire con chi ha in cura dispensando empatia

 

di Angelomauro Cazla

L’importanza di un sorriso, la necessità di comunicare. O forse è il contrario? E’ forse necessario un sorriso per l’importanza di comunicare? Dilemma. Abbiamo evitato sino ad ora di scrivere di Covid-19, di contagio, di responsi più o meno scientifici. Abbiamo evitato di dar voce agli Al Bani e alle Barbare: a che pro? A che serve? Bisogna agire, non parlare. Bisogna “comportarsi” più che “confortarsi”, ma se il comportamento diventa conforto… beh, allora si innesca quel circolo virtuoso che può davvero servire al morale, a dare la spinta giusta all’ottimismo che deve sempre prevalere. Basta poco, a volte. Poco come, ad esempio, una mascherina particolare, una mascherina dispensatrice di sorrisi positivi.

La dr.ssa Esposito con una sua paziente

La dr.ssa Esposito con una sua paziente (foto scattata prima del DPCM con le misure Anticovid-19)

La dr.ssa Esposito con indosso la particolare mascherina che dispensa sorrisi

La dr.ssa Esposito con indosso la particolare mascherina che dispensa sorrisi

Quella che vedete nella foto indossata dalla dr.ssa Paola Esposito, napoletana di origine, Dirigente Medico dell’Ospedale di Chieti, dove da specialista odontoiatra da anni presta servizio occupandosi delle cure di pazienti prevalentemente disabili: “In generale mi occupo di pazienti che presentano disabilità. Tra questi anche persone sorde e anziani ipoacusici, che hanno necessità di leggere il labiale: con una mascherina normale sarebbe impossibile, invece con questa non ci sono problemi”. Se poi si riesce a guardare più in là, ecco che l’utilizzo di questa mascherina va oltre: “Come diceva su Facebook Elda, una mia amica, a parte i non udenti – continua la dottoressa – utilizzare queste mascherine (che dovremo usare per molto tempo), sarebbe anche carino perchè un paziente vede il sorriso di una persona, e non solo gli occhi, che pure sorridono e possono sorridere in maniera altrettanto adeguata quanto la bocca. Sarebbe un po’ meno opprimente avere la bocca visibile, dispensare sorrisi. Quindi sarebbe positivo e gradevole in generale: purtroppo è un presidio che dovremo utilizzare tutti, sanitari o meno, per cui anche questa idea alternativa potrebbe essere una cosa carina. Che aiuta”. La mascherina in questione, ci ha specificato la dottoressa, non è una sua idea. Lei l’ha vista in una foto su internet, ma non è riuscita a contattare nè chi la indossava, nè alcuna ditta che la producesse per poterla ordinare. Ha allora pensato di farsela cucire più o meno uguale. Non sarebbe male diffondere… sorrisi: spesso fanno molto di più di mille altre cure.