“Sotto il segno della bilancia 3” di Fabio De Nunzio e Vittorio Graziosi è un libro che si pone un obiettivo più importante della mera divulgazione e narrazione degli aspetti relativi al tema dell’obesità.
Questo lavoro infatti affronta singole storie di chi ha vissuto e vive disturbi alimentari, per arrivare però ad arginare il fenomeno assai discriminante del bullismo.
Abbiamo incontrato Fabio De Nunzio per approfondire insieme alcuni argomenti.
di Carlo Calza
La pubblicazione di un libro può essere un efficace argine contro il fenomeno del bullismo, sempre più attuale?
A nostro avviso sì. “Sotto il segno della bilancia 3” lo abbiamo scritto proprio per questo: arginare le discriminazioni, impedire le prepotenze, aiutare le persone che vivono un problema fisico ad uscire da uno stato di incomprensione, immobilismo e solitudine.
Come può avvenire ciò?
Siamo convinti che la strategia migliore per combattere il bullismo sia la prevenzione. C’è bisogno di creare un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di fermare sul nascere i comportamenti scorretti. Anche una semplice prepotenza lascia spazio a qualcosa che spesso col tempo si trasforma in bullismo, e una società civile non può permetterlo.
Come è strutturato il libro?
Abbiamo raccolto storie, raccomandazioni e rivendicazioni da chi è affetto da obesità e disturbi del comportamento alimentare. Pensiamo che parlando di casi concreti si possa entrare in empatia con i protagonisti e abbattere i pregiudizi basati sul peso. Inoltre mi riconosco in alcune situazioni di disagio che ho vissuto sulla mia pelle.
Credete che ci sia bisogno di una maggiore attenzione istituzionale sul tema?
Certo, potremmo parlare dell’istituzione scolastica per esempio. La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per bambini e ragazzi e, in virtù del suo ruolo educativo, ha la responsabilità di farsi portavoce di quei valori fondanti di una buona società che sono il profondo e radicale antidoto contro la discriminazione: la conoscenza reciproca, la stima di sé, l’apertura verso la diversità, il rispetto incondizionato degli altri.
So che il libro è stato molto apprezzato…
Sì, ha ricevuto due premi letterari in Sicilia e a Cattolica diversi riconoscimenti, mi hanno anche assegnato ad Assisi il titolo di Cavaliere della pace, perché questo libro stimola i lettori e chi ha difficoltà.
Come pensa si possa combattere l’obesità?
In Italia sono 6 milioni le persone obese, il 36% dei bambini: sono numeri spaventosi e per questo bisogna invertire la rotta; le scuole dovrebbero aprire a dei prezzi modici le palestre il pomeriggio, in modo tale che i ragazzi facciano movimento e socializzino tra loro; inoltre andrebbero tolte merendine e bibite gassate dalla macchinette e introdotte frutta e acqua.
Un’altra iniziativa che suggerisco è di portare i nutrizionisti a scuola e far seguire i bambini fino alla quinta elementare, non solo alla scuola dell’infanzia. Non basta che il ministero faccia delle pubblicità contro l’obesità, bisogna intervenire in modo concreto.
Questa per ora è una battaglia che faccio da solo in collaborazione con le associazioni locali. La vita è un’esperienza continua e come ho scritto sul retro del mio libro “con la forza del sorriso e del buonumore si può superare ogni difficoltà e raggiungere la felicità”.
Ha progetti per il futuro?
In questo perido devo ringraziare tutto lo staff della trasmissione “Il Caffè di Raiuno”, perchè mi sta dando la possibilità di parlare di questi argomenti molto importanti.
Ho un progetto televisivo nazionale in giro per l’Italia da sottoporre ai produttori, sperando di trovare gli sponsor.