Chiaromonte è un paese della Provincia di Potenza, si erge su uno sperone roccioso della valle del torrente Serrapotamo, che a sud confluisce col Sinni, fa parte dei 32 comuni della Basilicata , del Parco Nazionale del Pollino.
di Basilicatadiscover

Data la particolarità del posizione in alta collina e circondato dalle cime del Pollino gode di un clima estremamente salubre e asciutto, il paesaggio si mostra spledido e variegato, solcato da numerosi torrenti e diviso in diversi borghi rurali (Pietrapica, Grottole, Sagittario, S. Uopo).
L’attuale centro fu edificato nel IX sec. d.C. dai Normanni sulle macerie di un preesistente agglomerato urbano, le cui origini si perdono nel tempo, fino a risalire ad epoche preistoriche, come testimoniato dal ritrovamento di una necropli del XI sec. a.C.
Oltre alla felice posizione del centro urbano, servito dalla S.S. Sinnica che permette il collegamento con il litorale ionico e con la A3 SA-RC, al turista si offre la possibilità di visitare altre località di notevole interesse naturalistico, come Bosco Magnano. Poi è possibile godersi una bella passeggiata per le vie del centro storico e salire fino in cima al Catarozzolo, dove è possibile ammirare il panorama a 360°.

Enogastronomia chiaromontese

Per i turisti buongustai c’è la possibilità di gustare l’ottimo salame di Chiaromonte, la pasta fresca tipica “raskatielle de mmeskiglio” (mischiglio in Italiano) o il vino rosso dei vigneti locali, conservato in profonde e caratteristiche grotte scavate nella roccia, con un buon liquore al sambuco che qui cresce spontaneoe rigoglioso.

Sambuco

Sambuco

L’aroma di sambuco è diventato il tratto distintivo ed esclusivo della gastronomia locale che la esalta in numerose ricette, alcune di antica tradizone. Dall’infusione dei fiori raccolti a mano ed essiccati si prepara tra ottobre e novembre, il Liquore di Sambuco, liquore da dessert dal colore ambratoe gusto dolce, riconosciuto ed apprezzato prodotto del territorio di Chiaromonte.
Dai frutti del sambuco drupe nere lucenti con il succo violaceo, si ottiena la confettura. E’ possibile degustare questi e altri prodotti con il sambuco in occasione della sagra, ormai giunta alla XV esizione, che si tiene in paese nel mese di maggio.
Un’occasione di festa per tutti i chiaromontesi e turisti, animata dalla gara gastronomica di velocità e destrezza nella preparazione della ciambella la sambuco, una pastella di farina, uova, sale e acqua alla quale si aggiungono i fiori freschi che si frigge a cucchiaiate, una bontà dal gusto particolare.

Pasta di Mischiglio

Pasta di Mischiglio

Il Mischiglio e una miscegla di farine di orzo, fave, ceci bianchi, grano tenero varietà Carosella e grano duro Senatore Cappelli che si utilizza per preparare una pasta dallo stesso nome e dalla colorazione bruna, solitamente i raskiatelli, larghi capunti o cavatelli incavati con le dita, piatto abituale nei secoli passati, tipico della Contea di Chiaromonte e del Marchesato di Teana, Calvere e Fardella, presente già dal Rinascimento.
I cavatelli di mischiglio era un piatto consumato sia dalle famiglie nobili che dai contadini che utilizzavano soprattutto farine di legumi e d’orzo, aggiungendone la semola, per loro troppo costosa per la molitura a pietra, il giusto per dare la consistenza e compattesta all’impasto e ai cavatelli.
In passato veniva condito con caciocircotta a scaglie peperone secco di senise sapori forti che coprono quello delicato delle farine preservato, invece, dal condimento, diventato piatto tradizionale delle tavole dei chiaromontesi con una salsa di pomodoro, profumata da una foglia di alloro. In ricette più moderne e abbinata a verdure e funghi e qualche chef lo propone con il pesce
Ingiustamente abbandonata dalla seconda metà del ‘900 quando nel consumo quotidiano si sono imposte le farina di semola raffinata 00, è una pietanza da riscoprire per il gusto delicato e e particolare, capace di rievocare antichi sapori e inseririsi con coerenza nella moderna piramide alimentare della dieta mediterranea, quasi un piatto unico, sotanzioso ed equilibrato per la compresenza di farine di legumi e cereali.