Dodici mesi della rivista edita dall’Eni e diretta da Mario Sechi. Presentato anche il Totem del progetto “Energy touch”, già installato in diversi centri commerciali e in continuo aggiornamento
di Angelomauro Calza
Una sera quattro amici si incontrano in una trattoria romana e tra un bicchiere e un boccone nasce l’idea: facciamo una rivista. Ma facciamola bene, facciamola diversa, facciamola per tutti. E così parte l’impresa: la pensano, la studiano, ipotizzano i primi timoni, il formato. Passa poco tempo, tutto sommato, dal “pensiero” all’”azione”. “Sembra ieri – dice qualcuno – ed invece sono già usciti 11 numeri”. E dopo 11 numeri giornalisti, rappresentanti di associazioni, delle istituzioni e del mondo imprenditoriale sono stati riuniti in occasione del compleanno di “Orizzonti, idee dalla Val d’Agri”, la rivista edita dall’Eni che ha compiuto proprio in questi giorni un anno di vita. E’stata l’occasione anche per presentare il nuovissimo e tecnologico totem con screen gigante, simbolo di “Energy touch”, installato in alcuni centri commerciali della regione, che “spiega” il Cova di Viggiano e il suo impatto con l’ambiente e il territorio: “tutta l’attività dell’Eni in un touch– ha detto Walter Rizzi, Responsabile coordinamento Progetti Val d’Agri Eni – e si sta già operando – ha spiegato – per aggiornare di continuo il software arricchendo il database con i dati storici dei rilevamenti delle centraline Eni sulle emissioni. Anche la rivista sarà inserita a breve. Sarà tutto consultabile in trasparenza da chiunque”.
Il capo distretto Francesca Zarri ha invece an sottolineato come “oltre 350 addetti del Centro siano autoctoni, della Val d’Agri, così come altri 1800 che lavorano nell’indotto di primo livello”.
Anfitrione della serata Mario Sechi, Direttore della rivista che gode di un comitato di redazione di tutto rispetto: Claudio Velardi, Lucia Serino, Gaetano Cappelli, lo stesso Walter Rizzi, Andrea Di Consoli, Antonio Pascale, Davide Tabarelli, Marco Brun e Luigi Ciarrocchi. E proprio con Mario Sechi che parliamo di Orizzonti.
Un anno di vita sul territorio. Come ha risposto la gente a questa iniziativa che nasce da una società per alcuni versi non molto… simpatica ad una parte dei lucani?
Il consenso bulgaro mi farebbe spavento, la diversità di vedute e di opinioni va bene, l’importante è che siano sempre rispettati i fatti scientifici. Ciò è molto importante nel caso del lavoro di ENI. Orizzonti è stato un esperimento nato un anno fa, un modo diverso di comunicare da parte dell’azienda. Mi è stato chiesto di provare a immaginare questo progetto insieme a un team di persone eccezionali e devo dire che dopo un anno siamo veramente soddisfatti. Abbiamo fatto tanti bei numeri, siamo presenti sul territorio, la risposta è stata molto positiva. Anche voi avete partecipato ai nostri incontri e ci avete visto nascere e evolverci. La rivista su carta è un’altra scelta originale di questi tempi in cui tutto è digitale, noi pensavamo giustamente di voler andare a stabilire un rapporto fisico, un contatto reale con i nostri lettori, con le persone e con le istituzioni.
Tutto questo poi si sposa con l’iniziativa del COVA, del Centro Oli di Viggiano aperto alle visite del pubblico. Questa è una rivoluzione della comunicazione.
Anche il formato è particolare, al di fuori di canoni stereotipati
Si, lo abbiamo scelto apposta. Non è un A4, non è un A3, ma è una via di mezzo molto particolare, rettangolare, indubbiamente bello.
Avete scelto anche la via delle collaborazioni, le più disparate, con una sorta di rotazione ma anche di qualità.
Si, abbiamo grandi personaggi che hanno scritto su Orizzonti e continueranno a scrivere. Scrittori della realtà della Basilicata. Siamo felici della diversità, questa è la cosa che ci piace sottolineare. Non c’è un pensiero unico e uniformato, c’è una diversità di opinioni molto interessante, e però c’è anche un terreno comune che è quello dello sviluppo, dell’industria, dell’ambiente, della presenza dell’uomo, della produzione, della ricchezza e della cosa più importante che è il lavoro.
Mi pare di capire che è forte la spinta a continuare…
Certo, c’è una spinta a continuare e a migliorare ancora. Non tutto è sempre perfetto. Dobbiamo fare di più e replicare il modello. Con ENI stiamo lavorando per replicare questa esperienza fatta con Orizzonti in Val d’Agri in altri luoghi di produzione dell’azienda.